La ragazza con sindrome di Down si è recata al parco divertimenti con la famiglia, ma le è stato negato il biglietto omaggio.
Gaia, 22enne italo-americana affetta da sindrome di Down, si è dovuta scontrare con gli ostacoli burocratici. La gioia di passare una giornata all’insegna del divertimento a Mirabilandia si è subito spenta, quando il biglietto omaggio le è stato negato all’ingresso.
La storia di Gaia
Nei giorni scorsi Gaia era andata al parco divertimenti di Mirabilandia, a Ravenna, con il padre e la sorella Chiara. Nata da papà americano e mamma italiana, la 22enne si ritrova a vivere negli Stati Uniti mentre sua sorella vive a Roma.
Ma ogni anno la giovane parte in vacanza per passare le vacanze in Italia insieme a Chiara, con cui quasi sempre si reca al parco divertimenti per una giornata spensierata. Questa volta, però, qualcosa non è andato per il verso giusto.
Mirabilandia nega il biglietto omaggio
Chiara racconta lo spiacevole accaduto: “Abbiamo acquistato i biglietti online per me, mio padre e mia sorella per trascorrere il compleanno di Gaia a Mirabilandia”. Solitamente, all’info point viene rimborsato il biglietto a Gaia, dando alle due sorelle “un braccialetto ‘salta fila’, perché per molti disabili (tra cui anche mia sorella) è impossibile pensare di aspettare in piedi due ore per poter salire su una giostra”.
“Questa volta però le cose sono andate diversamente: la ragazza all’info point ci ha chiesto la certificazione di handicap 104, che ovviamente mia sorella non ha, essendo nata e residente negli Stati Uniti. A quel punto la dipendente ci ha chiesto un documento qualsiasi che attestasse la disabilità di Gaia. Solitamente non lo richiedono, perché la sindrome di Down è una disabilità “visibile”, basta guardare Gaia per rendersi conto che ne è affetta. In ogni caso abbiamo mostrato il suo certificato di disabilità americano firmato dal suo medico, che attesta anche la percentuale di disabilità”, racconta la sorella Chiara.
Il parco di Mirabilandia, tuttavia, non ha potuto fare nulla: “Serviva per forza la 104, contraddicendosi rispetto a quello che ci aveva detto poco prima. Abbiamo chiesto di parlare con il suo capo, ma lui non si è presentato”, continua la ragazza nel suo racconto.
Comprendendo cosa stava accadendo, Gaia ha iniziato a piangere dicendo: “Per favore, fatemi entrare, è il mio compleanno”. Così, la famiglia ha deciso di acquistare il pass per saltare la fila pagando 60 euro a testa. “Non è giusto però, se c’è un servizio va garantito. Tra l’altro il certificato di disabilità di mia sorella lo abbiamo sempre usato in Italia, anche se solitamente come ho detto non è necessario mostrarlo”, denuncia la giovane.
Il regolamento sul sito di Mirabilandia
Sul sito italiano di Mirabilandia, nella sezione dedicata ali ospiti con disabilità, si legge effettivamente che per ottenere l’ingresso gratuito è necessario presentare “la Carta Bianca rilasciata dal Comune di Ravenna o la Certificazione di Handicap Legge 104/92”.
Se una persona proviene dall’estero, la situazione diventa complicata. Rispetto alla versione italiana, quella inglese infatti spiega che basta presentare “una certificazione di disabilità valida e legale rilasciata dal paese della persona con disabilità”.